La città di Spoleto si sviluppa sul Colle Sant’Elia, sulla parte meridionale dell Valle Umbra ed è circondata dai monti della Valnerina. Conta poco più di 37 mila abitanti che sono detti spoletini. Il patrono è San Ponziano. Troppe volte sono andato – volentieri – a Spoleto perché oltre ad una serie importante di eventi come il Festival dei Due Mondi, che si ripete ogni anno dal 1958, è anche la città dell’adolescenza di mia moglie e spesso ci vuole tornare.

Percorrendo la Flaminia direzione SUD ad un certo punto ci si accorge che sei a Spoleto perché in lontananza sulla sinistra, in cima ad un colle, si scorge la Rocca Albornoziana, costruita tra il 1359 e il 1370 dall’architetto Matteo Gattapone.

Dopo la galleria esco dalla SS3, parcheggio e raggiungo la Piazza della Libertà da cui poi parte il mio classico tour. Nella piazza – lo devo citare per passione e per lavoro – vi è l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio (istituita nel 1960) e, passando davanti alla Torre dell’Olio (alta circa 46 m), si arriva in via nursina 2, dove troviamo la struttura del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria) che, con gli sforzi di molti, compreso i miei, stiamo riportando in auge per la ricerca sull’olio e le cultivar.

Dalla piazza, in meno di 10 minuti, si è al Duomo. Ora ci vogliono buone gambe perché comincia la salita. Spoleto ha molti vicoli da visitare, non a caso è uno dei borghi più belli d’Italia, ma io preferisco andare prima in cima per poi scendere.

Con altri 15 minuti si arriva alla Rocca dove, è un classico fare un giro. Dalla parte opposta dalla quale siamo venuti, percorrendo il percorso, possiamo vedere il Ponte delle Torri, un impressionante acquedotto del XIII secolo. Dall’altra parte del ponte, se uno a voglia di camminare nella natura, ha tutto il Monteluco da esplorare.

Dal Duomo, si puo’ anche raggiungere l’Anfiteatro romani (II secolo d.c.) nei pressi del quale troviamo anche il Ponte Sanguinario (I secolo a.c.) il cui nome è attribuito alle persecuzioni cristiane. Ci sarebbero altre cose da segnalare ma vorrei concludere con la Basilica di San Salvatore che dal 2011 è inserita nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano.