Come sapete, da tempo seguo la materia canapa.

Tra le varie sfaccettature, quella del suo uso terapeutico è sicuramente la più importante

A Firenze, esiste da anni lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare che ho avuto il piacere di visitare.

Nel settembre 2014 è stato perfezionato un accordo tra il Ministro della Difesa e il Ministro della Salute riguardante un progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis, nell’esclusivo interesse della collettività nazionale per la cura di patologie gravi e altamente invalidanti – come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, il glaucoma, le malattie neoplastiche – tutte patologie nelle quali i preparati a base di cannabis sembrano essere molto efficaci e con un rapporto rischio-beneficio nettamente a favore di quest’ultimo. Dalla fine del 2016 dal progetto pilota, conclusosi positivamente, si è passati ad una produzione su scala industriale di preparazioni a base di cannabis a cura di istituzioni sanitarie e farmacie private, nell’intento di soddisfare la sempre più crescente domanda di tale farmaco.

A fine anno, queste produzioni dovrebbero arrivare a circa 300kg, un volume che comunque risulta insufficiente per soddisfare il fabbisogno nazionale.

Per ovviare a questo, oltre a investire nelle potenzialità produttive dello Stabilimento, con la legge di bilancio del 2017, articolo 18-quater, oltre a stanziare risorse per scopi produttivi, si autorizza lo Stabilimento anche a:

  • lavorare la cannabis che è stata autorizzata all’importazione;
  • collaborare con privati per aumentare la produzione.

Quest’ultima collaborazione non è ancora partita e vi aggiornerò sugli sviluppi.