Bocciare la nostra proposta volta ad abolire i privilegi della casta politica è un pessimo segnale che i partiti di maggioranza, in testa il Pd, e di opposizione lanciano a tutti i cittadini italiani, alle prese quotidianamente con tanti, troppi, disagi. Perché è nei privilegi della casta che trova origine il distacco tra eletti ed elettori.

Questo è l’amaro commento dopo l’esito dell’acceso confronto ieri in Aula nell’ultimo giorno dei lavori della Camera prima della pausa estiva. Sul tavolo della discussione il bilancio consuntivo di Montecitorio, alla fine approvato con un risparmio di 270milioni da inizio legislatura, e diversi ordini del giorno presentati dal M5S, in particolare la proposta 5stelle di portare l’indennità parlamentare da circa 11mila a massimo 5mila euro mensili lordi, cui aggiungere un rimborso spese, in sostituzione di tutte le altre voci attualmente presenti, rigorosamente legato alla rendicontazione di quelle per l’esercizio del mandato. Rendicontazione da pubblicare sulla pagina dei deputati presente sul sito web della Camera. Oggi, lo stipendio dei deputati ammonta a poco più di 5mila euro netti mensili, a cui vanno sommati 3.500 euro di diaria, circa 3.700 euro di rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, più 1.200 euro annui di rimborsi telefonici, quasi 4.000 euro ogni tre mesi per i trasporti, più una cospicua indennità di fine mandato.

I soldi risparmiati a Montecitorio potevano essere molti di più se tutti i deputati avessero restituito almeno una parte tra stipendio e rimborsi non spesi. Io dall’inizio della legislatura ho effettuato 38 restituzioni per un totale di 140.911,65 euro, pubblicate su www.tirendiconto.it. Ho restituito una media di 3700 euro al mese. Se tutti deputati e senatori restituissero la stessa cifra, lo stato risparmierebbe quasi 42 milioni all’anno. Risorse che potrebbero essere versate nel fondo per le piccole e medie imprese, oggi alimentato tra i parlamentari solo dall’autoriduzione degli stipendi del M5S. Servirebbe soltanto buona volontà. E, invece, i partiti da sinistra a destra, passando per il centro, si tengono i soldi e non dicono agli elettori cosa ci fanno. Abolire i privilegi della casta è un obiettivo del M5S. Non ci fermeremo fino a quando non riusciremo a cambiare questo Paese.

Le proposte 5stelle, ieri tutte bocciate, andavano dal taglio delle indennità di carica dei deputati al taglio delle spese sanitarie a favore degli onorevoli, dalla riduzione del contributo ai gruppi parlamentari alla equiparazione del trattamento pensionistico dei deputati a quello dei dipendenti della Pubblica amministrazione, dalla eliminazione dell’assegno di fine mandato all’eliminazione dell’autorimessa della Camera puntando sul car sharing, fino ai test antidroga per i deputati.