In Italia, da sempre, la politica estera è una tema molto sottovalutato, a dimostrazione dell’isolamento internazionale in cui ci ha trascinato la classe politica negli ultimi vent’anni. Fare una buona politica estera è importantissimo per il futuro del Paese. Significa non commettere gli stessi errori del passato, significa dire no a un’altra Libia o ad un altro Iraq; ma, soprattutto, significa ripristinare la nostra sovranità agli occhi del mondo per tornare ad essere finalmente liberi di decidere ciò che è meglio tutti.

Il M5S contrasterà tutti quei trattati che mettono a rischio i diritti dei lavoratori, i diritti sociali, la preservazione dell’ambiente, della biodiversità e delle risorse territoriali. La politica estera del M5S si basa sul rispetto dell’autodeterminazione dei popoli, la sovranità, l’integrità territoriale e sul principio di non ingerenza negli affari interni dei singoli Paesi. Sul rispetto del multilateralismo, della cooperazione e del dialogo tra le popolazioni e sulla rigorosa applicazione dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. In particolare, si ripudia ogni forma di colonialismo, neocolonialismo e/o ingerenza straniera.
Il M5S si farà promotore di un’alleanza con i Paesi dell’Europa del sud per superare definitivamente le politiche di austerità e rigore, facendo fronte comune per ottenere una profonda riforma anche dell’Unione Europea. In particolare, ci impegneremo per lo smantellamento del MES (Fondo ‘Salva Stati’) e della cosiddetta ‘Troika’, organismi sovranazionali che hanno appaltato la democrazia delle popolazioni imponendo, senza nessun mandato popolare, le famigerate ‘rigorose condizionalità’. Lavoreremo, infine, per la riforma dell’architettura finanziaria internazionale e, a tal fine, aumenteremo la cooperazione con tutti quegli organismi, come il G77 più Cina, che si impegnano in questa direzione.
Riconosciamo il diritto alla pace, inteso come diritto irrinunciabile e inalienabile di tutti i popoli della Terra. Per questo ci opporremo ad ogni intervento armato ovunque si vogliano ripercorrere gli errori (crimini) del passato fatta eccezione per le truppe di mera interposizione pacifica. Il M5S sosterrà un percorso di disarmo per affermare nel Mediterraneo una zona di pace libera da armi nucleari. Faremo riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile per l’affermazione di società pacifiche: no ai finanziamenti illeciti e al traffico di armi. Ci faremo promotori di relazioni internazionali che garantiscano pace e stabilità nonché nuovi modelli di produzione compatibili con la preservazione della Madre Terra e dell’eguaglianza sociale. Vogliamo cancellare le sanzioni alla Russia che hanno pesato sull’export italiano per miliardi di euro nell’ultimo anno complicando, tra l’altro ogni possibile forma di collaborazione anche in tema di lotta al terrorismo.
L’Alleanza Atlantica (NATO) dovrà rivolgere le sue attività in un’ottica esclusivamente difensiva, per questo presenteremo al Parlamento un’agenda per il disimpegno dell’Italia da tutte le missioni militari della NATO in aperto contrasto con la lettera e lo spirito dell’art. 11 della nostra Costituzione.

Il M5S non permetterà il deposito e il transito di armi nucleari, batteriologiche e chimiche nonché per installazioni e addestramenti che ledano la salute degli italiani. Vogliamo la cessazione immediata dell’interventismo militare camuffato da “umanitario” che è la principale causa del disastro attuale. Lavoreremo per il riconoscimento dello Stato di Palestina con i confini stabiliti dalle Nazioni Unite nel 1967. No a embarghi economici che colpiscono quasi esclusivamente le popolazioni civili (come nel caso della Siria) e all’embargo totale di armi a tutti quei Paesi sospettati di finanziare direttamente o indirettamente i terroristi internazionali. Dovremo inoltre allargare i rapporti economici e diplomatici a nuove alleanze strategiche come quelle dei BRICS, delle organizzazioni regionali presenti in America Latina o ad altre che nasceranno in futuro, al fine di promuovere una crescita politica, economica e sociale dell’Italia.

Multilateralismo, della cooperazione, del dialogo tra le popolazioni, il rispetto dell’autodeterminazione, della sovranità e della non ingerenza negli affari interni dei singoli Paesi sono i principi che seguiremo.