Con l’estate si riaccende il dibattito sulle ‘mode dietetiche’, sugli alimenti che farebbero bene o male. Un dibattito raramente avvallato dall’obiettività scientifica, che rischia di generare zone d’ombra nell’informazione alimentare. E’ bene rifuggire da classificazioni fideistiche tra carnivori e vegetariani, da graduatorie parziali degli alimenti. E’ opportuno non generalizzare condanne e promozioni di un cibo piuttosto di un altro. Un aiuto in tal senso può venire dalla comunicazione sull’alimentazione, che deve essere sempre più attenta e precisa.

L’obiettivo deve essere quello di migliorare i nostri comportamenti alimentari. Comportamenti che trovano un valido alleato nella varietà alimentare, garantita dalla peculiarità geografica italiana che passa dalle Alpi alle coste marine. Il cibo non deve essere valutato soltanto per le calorie disponibili. Il cibo rappresenta anche un elemento protettivo, essenziale per il nostro benessere. Non esistono pertanto cibi ‘vietati’ ma soltanto cibi il cui consumo va correttamente graduato.

Il primo passo per una corretta alimentazione consiste nel distinguere gli alimenti in 5 gruppi che si caratterizzano per il contenuto predominante di proteine, grassi e zuccheri o per il contenuto di vitamine e minerali e apprendere la distribuzione ottimale dei cibi elaborata dal Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. Qualsiasi regime alimentare va poi accompagnato da attività fisica quotidiana (vedi anche la piramide alimentare).

La tradizione alimentare italiana è considerata a livello mondiale tra le migliori sia per le caratteristiche nutrizionali che per le qualità organolettiche. E’ per questo motivo che i prodotti ‘made in Italy’ vengono imitati ed addirittura contraffatti. Nessuna ‘moda alimentare’ potrà mai vincere contro questa tradizione. Un regime dietetico particolare, noto come ‘dieta mediterranea’, basato sul consumo di alimenti dello stesso territorio.

Tutelare questa tradizione è fondamentale per il nostro benessere. Non solo. La ‘dieta mediterranea’ produce effetti positivi anche sul piano socio – culturale ed economico. Senza, inoltre, dimenticare il fattore ambientale. Le nostre scelte alimentari hanno conseguenze sull’ambiente. E’ indispensabile dunque sapere che il nostro stile consumistico si riflette sia sul nostro benessere che sulle risorse del pianeta.