Dopo aver bocciato la mozione del M5Stelle in consiglio comunale sull’emergenza abitativa il 29 dicembre scorso, la Giunta Mismetti corre ai ripari e per giustificare il proprio operato rende nota una delibera che prolunga di un anno lo sfratto dando un contributo monetario ai locatori delle case di proprietà comunale in contratto di locazione concordata. Di fatto, un auto finanziamento.

Così, insieme al consigliere comunale di Foligno, Fausto Savini  e del consigliere regionale Maria Grazia Carbonari riteniamo che quanto pensato sia una misura insufficiente, che sospende soltanto gli sfratti incolpevoli, non affronta ne tanto meno risolve il grande problema dell’emergenza abitativa in città e cosa più grave è indirizzata solo agli occupanti case di proprietà comunale. L’emergenza al centro della mozione del M5S bocciata dal consiglio comunale è quella di chi da un giorno all’altro si ritrova in mezzo alla strada ed ha bisogno di un aiuto subito per non finire a dormire in macchina o in situazioni precarie.

“A Foligno – afferma il consigliere comunale 5stelle, Fausto Savini – siamo di fronte ad una vera e propria emergenza abitativa che va affrontata con misure concrete per ospitare gli sfrattati nell’immediato sia pur in modo provvisorio. La nostra mozione proponeva a tal proposito il riuso delle casette di legno del terremoto, che si trovano in condizioni idonee, per ospitare le famiglie spesso con bambini, che improvvisamente si trovano senza alloggio in attesa di una nuova sistemazione. La mozione impegnava, inoltre, la Giunta a censire i moduli in stato di degrado causato da atti di vandalismo e abbandono presenti nei vari campi e a coinvolgere associazioni, sindacati, ed enti che operano nel settore sociale per raccogliere la richiesta di alloggi per l’emergenza. Proposte inascoltate il 29 dicembre scorso dal consiglio comunale di Foligno, durante il quale era assente il sindaco Mismetti, troppo impegnato nel seguire le sorti della Provincia di Perugia”.

E proprio sullo stato di conservazione delle casette di legno del terremoto si è concentrato il nostro sopralluogo , effettuato ieri mattina, lunedì 4 gennaio, con Savini e Carbonari a Capodacqua.

Abbiamo fatto una ricognizione dei moduli in legno allestiti dopo il terremoto , alcuni di questi sono danneggiati, ma molti altri sono utilizzabili. E’ doveroso bloccare la tendenza all’abbandono e al degrado del patrimonio immobiliare pubblico e metterlo a disposizione di chi si trova in difficoltà, questo potrebbe diventare anche un punto di partenza per trasformare in futuro gli ex campi realizzati per il sisma in piccoli villaggi adatti ad accogliere turisti dall’Italia e perché no da tutto il mondo. Oltre a Foligno, esistono moltissime realtà territoriali che vivono l’emergenza abitativa. Per questo sia in consiglio regionale sia in Parlamento, chiederemo ai rispettivi esecutivi di effettuare un vero censimento del patrimonio immobiliare della Regione Umbria e dello Stato e di pubblicarlo online. Solo così sarà possibile recuperare gli immobili disponibili e destinarli oggi all’emergenza abitativa ed in futuro a scopi anche turistici.