Questa battuta ha indignato alcuni. Io non sono tra questi! Diciamo subito che di tutta l’energia che abbiamo bisogno come paese, l’elettricità rappresenta un quinto del totale però, questa è alla base della nostra quotidianità e quando qualcosa non va ce ne accorgiamo subito. Nel 2020, durante l’emergenza covid, la bolletta elettrica nazionale valeva 45 miliardi di euro, negli anni precedenti ammontava a 55 miliardi di euro, nel 2021 invece la bolletta è aumentata a 64 miliardi.

Per iniziare il nostro ragionamento guardiamo innanzitutto come si compone il costo della bolletta nelle sue voci principali.

Abbiamo le imposte (accise e iva), la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, il costo della materia prima e gli oneri generali di sistema. Quest’ultima voce (evidenziata in giallo), che mediamente vale un quarto del totale, è scomparsa dalla bolletta nel giugno 2021 con un intervento normativo specifico ma temporaneo per affrontare la crisi. Questa voce, che nel complesso vale quasi 14 miliardi, ricomprende i sussidi alle energie rinnovabili, lo smantellamento delle centrali nucleari, i bonus sociali, la perequazione territoriale e i costi di efficientamento. Come si può vedere la voce grossa la fa il costo della materia prima e in Italia è particolarmente sentita perché, l’energia elettrica per il 42% si fa con il gas metano (dati 2021), che negli ultimi periodi è schizzato a cifre anche superiori ai 100 euro per MWh contro i 20 di un anno fa. A questo dato va aggiunto anche il costo per l’emissione di CO2, infatti i permessi di emissione che, sempre un anno fa costavano 40 euro per tonnellata, adesso variano tra i 70 e i 100. Tanto per completare il discorso, le centrali nucleari sono quelle a più bassa emissione per KWh , seguono le centrali idioelettriche (10g/Kwh), gli impianti eolici (20g/Kwh), gli impianti fotovoltaici (37g/Kwh), qualli a metano (350 g/Kwh) e infine quelli a carbone (oltre 1000 g/Kwh).

Chiarito questo punto, vediamo adesso come si forma il prezzo dell’energia elettrica in Europa. La regola è uguale in tutta l’Unione e si chiama System Marginal Price. In sostanza l’energia si vende e compra in base agli andamenti orari del giorno precedente dove chi la produce mette sul piatto quanto è disposto a cederla e a che prezzo. La produzione può essere fatta sa qualsiasi tipo di impianto ma è palese che carbone, gas o eolico hanno prezzi di produzione differenti e non tutti i metodi di produzione sono flessibili e, ad esempio, quelli fotovoltaici di notte non funzionano. L’attuale meccanismo nei fatti, e forse andrà rivisto, fissa il prezzo di incontro tra domanda e offerta al costo marginale. Ovviamente l’impianto che lavora al costo marginale può rimborsare solo il costo della materia prima, gli altri invece hanno della marginalità.

Più prenderanno piede le rinnovabili, più determinati impianti come quelli a olio combustibile o a metano, lavoreranno meno ma a costi molto alti per sopperire ai “picchi”. Questo sistema rischia di non mettere sul mercato energia e già da tempo si sta ragionando su un altro modo di “pagare l’energia”. A tal proposito, si sta ragionando su un sistema diverso, detto “pay as bid“, in forza del quale ciascun impianto viene chiamato a produrre al prezzi che aveva proposto in sede di asta. Ovviamente non si risolveranno i problemi se non si allargano le fonti di approvvigionamento e produzione, mettendo in concorrenza gli attori. C’ho è ampiamente dimostrato dal fatto che, chi oggi ha un contratto bloccato sul mercato libero, spende meno di chi a scelto quello a maggior tutela. Io non so quindi, se mettere un tetto al prezzo del gas possa garantire alle metaniere di venire a scaricare in Europa, piuttosto che andare da qualcun altro, visto che il Mondo ha bisogno di più gas di quello che c’è.

Un’ultima riflessione la voglio fare sulle rinnovabili. Ho letto, che in Sicilia (ma penso sia analogo altrove) ci sono richieste di installazione di fotovoltaico in attesa per 50GW. L’isola nel picco necessita di 4GW. Le interconnessioni previste al 2030 arriveranno a 3GW. Siamo certi che tutte ste rinnovabili che metteremo saranno allacciate?