Dopo il proporzionale puro della prima repubblica, il Mattarellum delle elezioni 1994,1996 e 2001, dopo il Porcellum del 2006, 2008 e 2013, vede la luce il nuovo sistema elettorale italiano: l’Italicum.
Il sistema elettorale sarà proporzionale e il calcolo sarà fatto su base nazionale con soglie di sbarramento del 3% (che aiuta le liste più piccole) e non provinciale, NOI CHIEDEVAMO QUEST’ULTIMA SOLUZIONE.
Invece delle 27 circoscrizioni attuali si passa a circoscrizioni di dimensione minore. Saranno 100 collegi (in media di circa 600mila abitanti ciascuno) e in ognuno verranno presentate mini-liste, in media di 6 candidati. Nell’accordo finale è previsto che solo i capilista siano bloccati e quindi sicuramente eletti. NOI SIAMO CONTRO QUESTA SCELTA.
Dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze e ogni elettore ne potrà esprimere due. I capolista potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio elettorale, come nel Porcellum, ma fino a un massimo di 10, anche a questa posizione NOI SIAMO STATI CONTRARI.
Se la lista più votata dovesse ottenere almeno il 40% dei voti, otterrà un premio di maggioranza. Il premio assegnerà alla lista più votata 340 seggi su 617 (esclusi dal calcolo il seggio della Valle d’Aosta e i 12 deputati eletti all’estero) in pratica il 55% dei seggi. In alternativa scatterebbe un secondo turno elettorale, per le due liste più votate, per assegnare il premio di maggioranza, il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi (327 deputati). NOI PROPONEVAMO UN PROPORZIONALE CORRETTO, anche perchè questo sistema presenta UN’ALTRA CRITICITÀ, in quanto DARE UN PREMIO ALLA LISTA con il CAPOLISTA BLOCCATO è COME DARLO, di fatto, ALLA COALIZIONE.
Relativamente alle “quote rosa”, nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50% (40% dei capilista). Una volta approvato, l’Italicum entrerà in vigore solo l’1 luglio 2016. CON LE PREFERENZE non ci sarebbe questo vincolo e SI PREMIEREBBE LA MERITOCRAZIA , altra cosa su cui puntavamo era il VOTO DISGIUNTO.