Il rapporto fra Fisco e contribuente deve essere improntato su un patto di reciproca fiducia. Per questo anche le piattaforme petrolifere devono pagare le imposte locali. In caso contrario, si formerà una categoria di ‘contribuenti speciali e privilegiati’ con la conseguente ed inaccettabile penalizzazione dei cittadini onesti.

Per questo come Movimento5Stelle  abbiamo presentato in commissione Finanze una risoluzione sul pagamento delle imposte locali da parte delle piattaforme petrolifere.

A febbraio scorso la Cassazione ha stabilito, sentenza n° 3618/2016, che anche le piattaforme petrolifere devono pagare l’imposta comunale sugli immobili e le altre imposte locali. Le piattaforme petrolifere entro le 12 miglia sono classificabili nella categoria catastale D/7 in quanto sono riconducibili al concetto di immobile ai fini civili e fiscali. Alla luce della sentenza, il Mef ha dato mandato agli uffici tecnici dell’amministrazione finanziaria di approfondire la problematica per proporre al governo una soluzione normativa. Ma, ad oggi, non risultano avviate iniziative in tal senso. L’esecutivo deve accelerare i tempi e risolvere definitivamente la questione in modo coerente al pronunciamento della Cassazione con la sentenza numero 3618 del 25 febbraio 2016. Per il M5S pure le lobby del petrolio devono pagare, parliamo di circa 200 milioni di euro che i comuni non prendono. E’ in primo luogo questione di ordine fiscale ma con riflessi non secondari anche in materia di politica energetica.

Con la nostra risoluzione chiediamo che si faccia al più presto chiarezza in merito alla tassabilità ai fini delle imposte locali delle piattaforme petrolifere. Se si vuole effettivamente migliorare il rapporto di fiducia tra Fisco e cittadini, il governo non può ammettere o tollerare contribuenti privilegiati.