Si alza il sipario su Expo 2015. L’esposizione universale tra Milano e Rho dedicata all’alimentazione e alla tutela dell’ambiente sorge su un’area molto, molto grande. Invece di riqualificare uno luogo già urbanizzato e valorizzare edifici dismessi si è preferito comprare a 164 euro al metro quadrato un’estesa area agricola privata consumando molto terreno. Una contraddizione in termini rispetto alla finalità di riequilibrare l’alimentazione e quindi la produzione agricola a livello mondiale, ma forse il vero interesse è proprio la speculazione edilizia.

Cosi siamo giunti all’inaugurazione di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, la grande vetrina internazionale che domani apre i battenti a Milano; ma quanto è costata la manifestazione? Più di 2 miliardi di euro per realizzare gli edifici e i padiglioni di Expo. Un milione e 100 mila euro per opere di camouflage delle strutture e dei padiglioni ancora non finiti. A questi vanno aggiunti i costi per le opere infrastrutturali di collegamento, 15.8 miliardi. Per un totale di 18 miliardi. Un’enorme quantità di denaro pubblico speso che vale più del nostro reddito di cittadinanza calcolato in 16,9 miliardi, vale 15 volte la spesa regionale annuale per il trasporto pubblico locale e 4 volte il gettito Imu.

Secondo me si è persa un’occasione di crescita anche occupazionale: sono circa 10 mila i volontari che lavoreranno ‘gratis’ per Expo mentre i lavoratori sono solo qualche centinaio. Poi c’è la questione corruzione e trasparenza: tra inchieste aperte e arresti che hanno coinvolto sia imprese che la legislatura regionale, contiamo pure 78 deroghe al codice degli appalti per la realizzazione del sito espositivo. Expo poteva essere gestita meglio sotto tutti i punti vista, invece rappresenta una grande vetrina internazionale con tante, troppe ombre.