Il Governo, dopo il parere purtroppo positivo della Commissione Giustizia, si appresta ad emanare il Decreto Legislativo Orlando sulla riforma dell’ordinamento penitenziario, che punta dritto a smantellare l’articolo 4 bis riguardante il divieto di concessione di benefici penitenziari (permessi premio, lavoro all’esterno, misure alternative al carcere) ai detenuti ritenuti socialmente pericolosi.

La gravità è che, grazie a questa legge i condannati o gli esecutori materiali di reati gravissimi come sequestro di persona, prostituzione minorile, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, traffico di droga, ecc., potranno vedersi, comunque, concedere questi premi / benefici. Questione alla quale ci siamo fermamente opposti ma, con questo provvedimento, il Pd rimuove totalmente gli attuali paletti. Altro scempio inserito nel provvedimento è l’eliminazione del potere del Procuratore Nazionale Antimafia di porre un veto sulla concessione dei benefici penitenziari, quando ci sia l’attualità di collegamenti del detenuto con la criminalità organizzata.

Infine, vengono eliminati i divieti di concessione di permessi premio ai pluri-recidivi e di alcuni benefici penitenziari ai soggetti che sono evasi dal carcere, a quelli che hanno commesso reati durante la carcerazione e a quelli che non rispettano le prescrizioni dei giudici. Senza risorse, le misure alternative e i controlli introdotti sono difficilmente realizzabili, con un ulteriore aggravio dei compiti e delle responsabilità della polizia penitenziaria. Per questo motivo, nel nostro programma sicurezza, è prevista l’assunzione straordinaria di ulteriori 4mila agenti e una revisione del taglio della pianta organica, lo sblocco dei contratti ed un intervento sui concorsi interni oltre l’assunzione di 500 tra operatori socio-pedagogici e psicologi e operatori amministrativi.

Oltre ciò, è importante la realizzazione di almeno due nuove strutture e, con priorità, l’ampliamento e l’ammodernamento di quelle esistenti che siano adattabili. Devono poi essere efficienti gli attuali sistemi videosorveglianza e dei sistemi di anti-scavalcamento, e la predisposizione di un piano di rinnovo tecnologico dei sistemi di controllo dei detenuti e delle loro comunicazioni. Necessario poi il potenziamento del lavoro in carcere e dei lavori di pubblica utilità, protocolli per corsi di formazione lavorativa obbligatoria in carcere, rigidi controlli per chi lavora e per i volontari all’interno delle carceri stesse. Infine, incentivazione del trasferimento delle persone straniere detenute che abbiano subito condanna definitiva, in modo da consentire ad un maggior numero di persone di scontare la condanna nel Paese d’origine, l’adozione dei video collegamenti per i processi in modo da evitare il contatto dei detenuti pericolosi con l’esterno e l’eliminazione di trattamento minorile per gli infra-venticinquenni, riportandolo agli under 18.

Dopo gli svuo-tacarceri di questi anni l’ennesimo decreto a firma Orlando rappresenta la resa totale dello Stato a chi delinque. Continueremo a lottare affinché questo provvedimento criminale venga abrogato, poiché ancora una volta si sviliscono i diritti delle vittime e si lancia un messaggio di impunità ai criminali: questo non è più accettabile”.