L’obiettivo, tanto atteso ed ambizioso, di ridurre la cementificazione indiscriminata dei nostri territori, conservare il paesaggio e tutelare l’agricoltura è miseramente fallito. Grazie al Pd e alla maggioranza di governo è stato approvato un provvedimento al ribasso e derogabile, frutto di molti compromessi, utile alla filiera del cemento.

I dati contenuti nel Rapporto Ispra 2015 – faccio notare – mostrano come a livello nazionale il suolo consumato sia passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7% stimato per il 2014. In termini assoluti, si stima che il consumo di suolo abbia intaccato ormai circa 21.000 chilometri quadrati del nostro territorio. Nel 2013, in 15 regioni è stato superato il 5% di suolo consumato. La nostra sempre meno ‘verde’ Umbria presenta valori oscillanti tra il 4,3% e 6,3%.

Diverse,  secondo il rapporto Ispra 2015, sono le tipologie di consumo di suolo. Per esempio, le infrastrutture di trasporto rappresentano circa il 41% del totale del suolo consumato. Ecco perché ci siamo opposti alla trasformazione della E45 in autostrada e ci opponiamo alla realizzazione del metanodotto Sulmona – Foligno. Progetto, quest’ultimo, devastante anche sul piano della sicurezza sismica. Ecco perché chiediamo di modificare il progetto dello svincolo di Scopoli. Le conseguenze sociali, economiche e ambientali che l’eccessivo consumo del suolo produce sono ormai note.

Il M5S continuerà la battaglia per portare a zero il consumo di suolo a tutti i livelli, nazionale, regionale e comunale, perché oggi i Comuni fanno cassa per pagare la spesa corrente con le concessioni a costruire. Prassi che negli Enti da noi amministrati non permetteremo più.