“Dall’Europa della burocrazia e delle regole una occasione unica per le aziende agricole umbre” questo il mio commento al fatto che dal mese prossimo la Regione Umbria dovrebbe pubblicare i primi bandi della misura Cooperazione prevista dalla politica di sviluppo rurale.

Si tratta di una opportunità preziosa, forse poco nota, sia per le aziende agricole che per il mondo della ricerca nel  settore primario. La Misura Cooperazione si articola in due sottomisure i Gruppi Operativi e Reti/ Poli di nuova costituzione e altri partenariati.

Non lasciamoci spaventare o confondere dalle parole e dalle tante  regole. E’ tutto molto semplice. Le aziende agricole (agroalimentari e forestali)  in un mercato globale hanno bisogno di accrescere la loro competitività e per conseguire tale obiettivo non c’è altra via che creare risposte e soluzioni ai loro bisogni di innovazione e di efficientamento. Ecco perché “Cooperazione”, per intendere appunto  il sostegno alla cooperazione tra aziende e ricerca, ovvero tra pratica e teoria. L’approccio è pero nuovo ed è “ bottom up” ovvero sono le aziende  a dover  comunicare alla scienza ciò di cui hanno urgentemente bisogno.

La sottomisura Gruppi Operativi GO, la vera novità di questa programmazione 2014-2020, è particolarmente interessante. Un GO è un soggetto con personalità giuridica e fiscale che associa imprese agricole, agroalimentari e forestali e organismi di ricerca pubblici e privati. Per questa la Regione prevede di investire 6.000.000 di euro. Il GO, una volta costituito, deve elaborare e gestire un progetto di innovazione su una delle seguenti tematiche:

1. Automazione dei metodi di coltivazione e allevamento

2. Automazione dei processi di trasformazione, gestione e logistica

3. Nuovi prodotti agro-alimentari e nuovi standard di qualità

4. Alimentazione umana/animale e salute

5. Smart meteo, allarmi su scala locale e tecnologie intelligenti di rilevazione e trattamento fitopatologie

6. Benessere degli animali e nuovi metodi di lotta alle epizoozie

7. Processi innovativi di riduzione degli input e nuovi sistemi per la riduzione dei gas serra

8. Gestione dei reflui e la produzione di energie rinnovabili

9. Bio-economia e chimica verde

10. Agricoltura sociale e multifunzionalità.

Il sostegno è previsto sia per la costituzione del GO che per la realizzazione del progetto. In sintesi funziona piu o meno cosi: entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando  gli attori interessati a costituire un  GO sottoscrivono un accordo di partenariato e presentano una domanda finalizzata al riconoscimento del partenariato stesso (e non ancora  del progetto). I partenariati ammessi, entro 90 giorni dalla comunicazione di ammissione, elaborano e presentano un progetto. I partenariati proponenti dei progetti selezionati hanno 60 giorni di tempo per costituire il Gruppo Operativo ed inoltrare domanda di aiuto con le modalità previste dal bando.

Per quanto concerne le reti o poli si tratta sempre di soggetti con personalità giuridica e fiscale costituiti tra start up innovative, imprese agricole, agroalimentari e forestali, imprese operanti in settori al servizio dell’agricoltura, dell’industria agroalimentare e della filiera forestale, organismi di ricerca e di diffusione della conoscenza che realizzano progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie e che quindi si pongono l’obiettivo dell’applicazione e dell’utilizzazione di risultati di ricerca. Insomma, devono produrre beni concreti quali prototipi, nuovi prodotti, brevetti, patenti e marchi ma possono anche elaborare progetti, disegni, piani e ogni altra documentazione finalizzata alla divulgazione e applicazione dei risultati di una innovazione. Anche qui la procedura è semplice: un partenariato presenta un progetto che viene poi selezionato attraverso una procedura a sportello. Non ci sono aree tematiche prestabilite. I progetti che possiedono i requisiti previsti dal bando e che superano la soglia minima di 50 punti vengono ammessi a beneficiare del sostegno sulla base di graduatorie trimestrali fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. Su questo punto la Regione investirà 12.000.000 di euro.

Le aziende agricole umbre sono vivaci, dinamiche e perfettamente consapevoli delle loro necessità; non sono io che devo dare idee; comunque, da quel che è emerso in oltre tre anni di conoscenza e frequentazione di moltissime realtà imprenditoriali,  c’è grande interesse allo sviluppo di una filiera del suino umbro, anche attraverso la realizzazione di una linea di proteine vegetali certificata “made in Umbria” cosi come alla attivazione di una linea economica basata sulla canapa; altrettanta attenzione è posta alla realizzazione di un sistema di allerta per le fitopatie dell’olivo e per innovativi sistemi di irrigazione anche al fine di aumentare la qualità e la quantità di olio umbro. Tutti progetti realizzabili nell’ambito di queste misure.