“Pillole di stelle”, il Programma del Movimento. Oggi parliamo di Trasporti

In questa prima legislatura abbiamo lavorato senza sosta per mettere al centro il trasporto pubblico locale, salvaguardare la mobilità sostenibile e la sicurezza di motociclisti e ciclisti ottenendo anche lo sblocco di fondi dedicati. Ma ciò non basta: con il nostro programma vogliamo rendere i trasporti moderni, capillari e non inquinanti.

Voglio spiegare i punti fondamentali del programma Trasporti, creato insieme ai cittadini iscritti alla piattaforma Rousseau. Qual è la differenza fra i partiti e il Movimento 5 Stelle? Noi vogliamo rendere i trasporti nel nostro Paese più efficienti e sostenibili, mentre loro sono da sempre interessati al poltronificio nelle società controllate o partecipate dagli enti pubblici, tant’è che negli anni sono stati erogati sussidi pubblici diretti o indiretti alle modalità di trasporto più inquinanti. Un esempio lampante sono i 99 aeroporti aperti al traffico civile (di cui 43 al traffico commerciale e 56 al traffico di aviazione generale), molti dei quali vicini fra di loro, dato che la pianificazione infrastrutturale è stata dettata più da logiche politico-clientelari, che da reali interessi nazionali e di soddisfazione dei bacini d’utenza. È necessario invertire gradualmente questa tendenza: per questo vogliamo ammodernare e mettere in sicurezza l’attuale rete ferroviaria perché, oggi purtroppo, il treno non è un’alternativa valida ad aerei e automobili. Dobbiamo ripensare anche alla vita nelle nostre città: bisogna scoraggiare l’uso dell’auto privata fornendo valide alternative che siano anche convenienti, puntando sulla mobilità dolce e sul trasporto sostenibile, collettivo e condiviso.

In questi anni di lavoro alla Camera e al Senato abbiamo ottenuto risultati importanti: lo sblocco dei fondi (12,5 milioni) per lo sviluppo e la messa in sicurezza delle piste ciclabili, l’impegno da parte del governo per mettere in sicurezza i guard rail nei tratti stradali più a rischio e aumentare le cosiddette ‘barriere salva motociclisti’, l’impegno per l’ammodernamento della tratta ferroviaria della direttiva Ancona-Pescara -Bari-Taranto-Lecce. Abbiamo, inoltre, lavorato per fermare tredici grandi opere inutili dopo averle sottoposte a verifica per dimostrare quanto fossero insostenibili sia da un punto di vista economico che ambientale: dalla Tav Torino-Lione al Ponte sullo Stretto di Messina, dalla Pedemontana veneta e lombarda all’autostrada Orte-Mestre, dal Terzo Valico dei Giovi alla Bretella Campogalliano-Sassuolo, fino al sistema tangenziale di Lucca. Tutte opere a forte impatto ambientale e con costi altissimi per le tasche dei cittadini che non collimano con il nostro modello di sviluppo sostenibile, basato su tanti interventi diffusi e mirati, tarati sulle reali esigenze dei territori.

La trasparenza e i controlli nelle gare d’appalto sono, insieme alla sostenibilità ambientale ed economica, l’altro comune denominatore per gestire infrastrutture e concessioni. Con il nostro programma vogliamo città a misura d’uomo, con trasporti pubblici che funzionino davvero, e che siano sostenibili. Ecco la vera ‘grande opera’ a 5 Stelle: un piano della mobilità collettiva pubblica e privata con maggiori fondi al Trasporto Pubblico Locale (almeno 500 milioni di euro l’anno), mobilità ciclistica (dalla realizzazione di ciclovie e percorsi eurovelo alle misure adeguate di sicurezza stradale) e politiche d’incentivi per car sharing, car pooling, mobilità dolce ed elettrica. Tutto ciò è possibile, e non più differibile: quando saremo al governo lo realizzeremo.

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