Roma, 19.07.2018 – Il decreto sul terremoto è legge: il provvedimento, che contiene una serie di misure urgenti per le popolazioni del Centro Italia, ha incassato il via libera dall’Aula della Camera, e taglia così il traguardo dopo aver avuto l’ok anche da parte del Senato.

Con queste nuove norme facilitiamo la vita di cittadini, amministratori locali e imprese. Partivamo da un provvedimento, quello del governo precedente, fatto di due soli articoli e con stanziamenti in legge di Bilancio non decisi da noi, mentre il decreto, ora convertito in legge, entra molto più nel merito delle questioni e rappresenta una prima risposta ai problemi che gli abitanti dei comuni terremotati vivono ogni giorno sulla propria pelle. Nel rinnovare lo stato di emergenza – proseguono i parlamentari – abbiamo stanziato oltre 300 milioni e il Parlamento ha deciso di destinare alle popolazioni terremotate del Centro Italia altri 80 milioni di euro, frutto dei nostri tagli anti-Casta. Ancora una volta abbiamo dimostrato che la riduzione dei costi della politica può produrre risultati importanti in favore dei cittadini, ma la nostra azione non si è fermata a questo, poiché la vera emergenza nelle aree del sisma è quella dei cantieri fermi.

Grazie al nostro decreto ‘sblocca-cantieri’, la ricostruzione sarà realtà: con il provvedimento semplifichiamo le procedure per i lavori fino a un importo di 258mila euro, offrendo così nuove opportunità alle piccole e medie imprese locali, salvaguardiamo coloro che hanno realizzato lavori con piccole difformità edilizie e quanti hanno costruito o installato casette accanto alle abitazioni crollate o lesionate. L’obiettivo è quello di ripristinare il principio di legalità senza penalizzare i cittadini e, per questo, stanziamo anche 10 milioni per aiutare chi ha avuto la seconda casa distrutta dal sisma.

Il provvedimento contiene anche una serie di norme riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta ‘busta paga pesante’, la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti e i versamenti tributari e contributivi, e il posticipo del rimborso da parte di lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019, mese in cui riprenderà anche il pagamento dei premi di assicurazione e dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, il canone Rai viene sospeso fino al 31 dicembre 2020, mentre è prorogato al 31 dicembre di quest’anno il termine per la presentazione delle domande per la ricostruzione privata. Inoltre, il testo prevede la proroga di 60 giorni dei tempi per l’avvio delle procedure di riattivazione delle agevolazioni fiscali e contributive sospese nel cratere per il terremoto del 2009, la proroga della struttura commissariale fino al 2021, l’inserimento nel cratere di cinque nuovi Comuni, tutti in Abruzzo e, infine, una serie di misure per la tutela dei familiari delle vittime dei terremoti del 2016, del 2012 e del 2009: è previsto un indennizzo di 5mila euro, che salgono a 40mila se la vittima era un minore. Infine, il pagamento delle rate dei Comuni in scadenza nel 2018 e nel 2019 verrà prorogato rispettivamente al primo e al secondo anno successivi.

La ricostruzione che vogliamo noi parte dalle persone e si estende ai luoghi e, grazie a questo primo provvedimento, il M5S torna a restituire la dignità di entrambi, affinché nessuno resti indietro.