Il 5 dicembre il Corriere della Sera titolava: Movimento, in 25 pronti alla scissione. L’articolo parlava di tensioni legate alle restituzioni citandomi, come uno dei “più agguerriti”.

Per quanto mi riguarda gli “accesi confronti” è giusto che ci siano dentro un gruppo politico che ancora, a mio avviso, non ha trovato una chiara identità da dopo il mantra né di destra né di sinistra. Su questo punto accetto di essere definito agguerrito perché, ad esempio, vorrei:

  • un’Italia più forte dal punto di vista della produttività, perché altrimenti è difficile aumentare il reddito degli italiani;
  • un‘Italia più giovane, perché stiamo inesorabilmente invecchiando e non vedo politiche efficaci in questa direzione con il rischia di far saltare il nostro sistema di welfare;
  • un’Italia più eco-friendly, dove si possa programmare, insieme al sistema produttivo, un percorso dove si decide quello che di cattivo “deve scendere” dal treno della sostenibilità e quello che di buono “deve salire”.

Veniamo alla questione restituzioni: SONO IN REGOLA!

Qui il precedente articolo sul tema. Da aprile ad oggi ho rispettato le nuove regole e, sempre ad oggi, ho rinunciato a circa 350 mila euro. Quanti altri possono dire di aver fatto altrettanto in Parlamento?