I dinosauri non avevano paura della CO2

Gli studi paleoclimatici ci rivelano che, ai tempi dei dinosauri, la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera superava le 1000 parti per milione, molto oltre le circa 400 di oggi. Col passare del tempo, la CO₂ è diminuita, stabilizzandosi intorno alle 200 parti per milione per centinaia di migliaia di anni. Oggi, con l’industrializzazione, la CO₂ è risalita, e l’uomo ha certamente inciso su questo cambiamento.

Nel 2024, le emissioni globali di CO₂ hanno raggiunto circa 41,6 miliardi di tonnellate, con una parte assorbita da foreste e oceani, anche se l’assorbimento netto sta diminuendo.

Dal 1972, con l’allarme del Club di Roma, la politica ha reagito: dal Protocollo di Kyoto al sistema ETS, dalla contabilità delle emissioni degli anni ’90 al mercato volontario del carbonio, fino agli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050.

Chi oggi grida allo scandalo o alla tragedia per l’inerzia politica mi fa sorridere perché o è suggestionato o non ha studiato abbastanza; è proprio per questo che ho scritto questo articolo.

Chi desidera tornare ai livelli pre-industriali forse spera anche di vivere per sempre. Manifestare è importante, ma ricordiamo che l’Europa e l’Italia sono state tra i primi a muoversi e continuano a farlo. I dinosauri vivevano con molta più CO₂, ma noi possiamo fare la differenza.

Di filippogallinella

Parlamentare eletto alla Camera dei deputati XVII e XVIII Legislatura