L’Umbria con la previsione di 703 migliaia di ettolitri prodotti nel 2016, meno 8% sul 2015, viene inserita nel gruppo delle sette regioni italiane che registrano una flessione nella produzione di vino. Ma i giochi non sono ancora chiusi fino alla fine di settembre. Soltanto a San Martino sapremo con certezza quanto abbiamo in botte.

Questo il mio commento, all’uscita dal dicastero di via XX Settembre, le stime effettuate dall’Unione Italiana Vini e da Ismea, presentate stamani al Mipaaf. La produzione complessiva nazionale dovrebbe raggiungere 48,4 milioni di elettroliti in leggero calo, meno 2%, rispetto all’ottima annata del 2015.

Al di là dei volumi, condizionati per l’Umbria da un clima piuttosto freddo durante l’allegagione, gelate tardive che hanno provocato qualche perdita specie in aziende di fondovalle, dove poi si sono aggiunti anche problemi fitosanitari manifestatisi a fine maggio e a luglio, sotto il profilo qualitativo si registrano ottime premesse. L’Umbria dunque non ha nulla da temere. Prova ne è l’andamento delle esportazioni di vino umbro all’estero nel 2015, che hanno sfiorato i 30milioni di euro, e l’andamento nel primo trimestre di quest’anno”.

Le stime presentate stamani al Mipaaf “saranno utili per l’attività della commissione Agricoltura, dove è in corso il confronto sul Testo Unico del vino, che intende dare ai produttori risposte concrete. L’obiettivo è facilitare i produttori, facendogli cogliere le opportunità sui mercati esteri, dove c’è la possibilità di conquistare nuove importanti fette di mercato. Il 55% della produzione italiana riguarda vino da tavola. Se si vuole valore aggiunto si deve spostare questa produzione sulle denominazioni perché oggi la parola ‘vino’ non basta più. Occorre valorizzare anche il territorio e utilizzare al meglio i contributi dell’Ocm per la promozione del vino all’estero.  Promozione e cooperazione tra le aziende, soprattutto quelle piccole – conclude il parlamentare umbro – sono i punti su cui far leva per vincere le sfide future che vedono nei BRICS il principale canale di vendita a lungo termine. Organizziamoci e arriviamo prima degli altri.