Il Ministro dei trasporti risponde alla nostra interrogazione glissando sulle coperture per mantenere il servizio Intercity sulla dorsale Roma-Firenze e rassicura che gli intercity sulla dorsale Roma-Firenze continueranno a correre anche dopo giugno, la data della presunta soppressione minacciata da Trenitalia. Tuttavia, non si sbilancia nel confermare il loro passaggio del servizio “a mercato”, pagato in toto dai pendolari, al servizio “universale”, sovvenzionato dal Ministero stesso, e fa marcia indietro persino sull’aumento del canone per l’esercizio del servizio Alta Velocità, del quale si attendeva oramai solo il decreto attuativo.
Di fatto la sopravvivenza delle 5 coppie di intercity in questione non ci sembra così scontata come rassicura il Ministro, anche perché uno dei sistemi da loro individuato che avrebbe potuto salvare questi treni, era l’introduzione di una maggiorazione di prezzo sul servizio dell’alta velocità, per il quale il Ministro stesso ora si dice contrario.
Ci chiediamo per quale motivo allora il Governo ha stabilito nel Decreto Legge n.98 del 2011, di introdurre quel sovrapprezzo al canone dovuto per l’esercizio dei servizi ad alta velocità, per sostenere i servizi a media e lunga percorrenza, se oggi ritiene che possa comportare un impatto insostenibile sulla concorrenza del servizio AV, tra i più costosi d’Europa.
Il tavolo tecnico MIT-Regioni-Trenitalia è ancora in essere ma francamente dopo la risposta del Ministro vediamo diverse ombre sulle modalità con cui dovranno essere assicurate quelle tratte intercity per noi fondamentali.