La pressione fiscale oggi è eccessiva: occorrono norme che rendano più snello, equo e sostenibile il fisco in Italia. I risparmi ottenuti dalle spese inutili devono andare ad abbassare le tasse. E’ necessario procedere con un alleggerimento nei confronti delle imprese e con una migliore redistribuzione dei carichi fiscali. Da poco abbiamo attivato il sito www.leggidaabolire.it, con cui abbiamo individuato i punti che più opprimono gli imprenditori e i cittadini: il M5S abolirà nel più breve tempo possibile 400 leggi inutili, spesometro e studi di settore, che risultano essere incostituzionali. È urgente tornare ad un modello di riscossione equo fondato sulla fiducia tra Agenzia delle Entrate e contribuenti. Lo spesometro è una buona idea applicata nel peggior modo possibile. La ragione è che non ci può essere vera semplificazione se esistono 16mila banche dati non coordinate tra loro: il M5S vuole ridurle ad un massimo di 10, facendo parlare i dati tra loro. Per questa via possiamo far risparmiare a cittadini, imprese e dipendenti della P.A. milioni di ore ogni anno, con un ritorno potenziale di mezzo punto di Pil, pari a 8 miliardi di euro. Basti sapere che il livello di pressione fiscale in Italia è pari al 43,6 per cento per le famiglie e 65,4 per cento per le imprese con pesanti ricadute sia in termini di consumi delle famiglie (di cui solo il 10 per cento percepisce più di 55mila euro annui) che di investimenti per le imprese. Un tale contesto, richiede misure di politica fiscale molto più incisive di quelle messe in pratica nel corso degli ultimi anni, evidenziando la necessità di una riforma strutturale dell’attuale sistema fiscale, non più idoneo a rappresentare la complessa realtà economica del nostro Paese ed i disagi quotidiani di famiglie e imprese.

Il M5S s’impegnerà per una riduzione della pressione fiscale sul reddito delle persone fisiche attraverso la revisione degli scaglioni IRPEF privilegiando, nell’ottica di redistribuzione della ricchezza, le fasce di contribuenti medio-basse, i nuclei familiari monoreddito e con più componenti e le diversità territoriali del Paese. Inoltre, punteremo all’introduzione di un sistema telematico per lo scambio di dati e informazioni tra amministrazione finanziaria e contribuenti e ci impegneremo per incentivare l’utilizzo della fattura elettronica. Il tutto sorretto da un intervento (senza costi per i contribuenti) di rinnovamento e adeguamento tecnologico e digitale dei sistemi gestionali di contabilità in uso alle imprese e professionisti del settore e con la soppressione di tutti gli adempimenti contabili strettamente connessi ai dati di fatturazione, compresi quelli dichiarativi.

Infine, l’attività di riscossione per essere considerata giusta deve necessariamente contemperare l’interesse del cittadino al pagamento di quanto dovuto con il minor aggravio possibile, sia in termini di oneri finanziari, sia sotto il profilo psicologico, evitando ogni forma di pressione tale da ingenerare uno ‘stato di paura’ nei confronti delle istituzioni e dei soggetti preposti alla riscossione. Il M5S punterà all’internalizzazione del servizio di riscossione da parte degli enti impositori con esclusione del ricorso agli agenti della riscossione, riducendo così l’aggravio di costi (aggi e mora) a carico dei contribuenti.

Vogliamo potenziare l’autotutela amministrativa al fine di ridurre il contenzioso ed agevolare la difesa preventiva nei confronti degli atti illegittimi dell’amministrazione finanziaria, oltre che l’introduzione di incentivi fiscali alle attività a minor impatto ambientale, quelle che apportano benefici in termini di tutela dell’ambiente e riduzione degli agenti inquinanti, tra cui la promozione del riciclo e riutilizzo di beni usati, delle fonti rinnovabili, delle produzioni a km zero, delle fonti alternative alle fonti fossili per l’autotrasporto.