Oggi la questione dei “danni da fauna selvatica” e quindi  “il contenimento dei danni” è un emergenza. Tale questione, lo ripeto, quella dei danni causati da alcuni animali selvatici, in modo particolare cinghiali, lupi e cani inselvatichiti, è approdata in Parlamento almeno due anni fa con l’approvazione all’unanimità di due risoluzioni, la numero 7/00010 e la numero 7/00249  . Questo risultato è stato ottenuto lavorando in modo sinergico con tutti i gruppi politici, con le associazioni animaliste e i rappresentanti del mondo agricolo.

Questi due testi, coniugano l’esigenza di tutelare la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, e le attività umane, impegnando il Governo ad applicare misure concrete per il contenimento dei danni prodotti dai cinghiali e dai lupi. Tra queste, l’istituzione di un osservatorio permanente in grado di censire con puntualità, certezza i danni provocati dalla fauna selvatica su tutto il territorio nazionale e a reperire risorse adeguate per risarcire gli agricoltori dai danni causati dalla fauna selvatica a partire dalla completa attuazione delle disposizioni contenute all’articolo 66, comma 14, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 che qui riporto:

[…] 14. Al fine di favorire la puntuale realizzazione dei programmi di gestione faunistico-ambientale sul territorio nazionale da parte delle regioni, degli enti locali e delle altre istituzioni delegate ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157, o successive modificazioni, a decorrere dall’anno 2004 il 50 per cento dell’introito derivante dalla tassa erariale di cui all’articolo 5 della tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, come sostituita dal decreto del Ministro delle finanze del 28 dicembre 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 30 dicembre 1995, e’ trasferito alle regioni. Per la realizzazione degli stessi programmi, in via transitoria, per ciascuno degli anni 2001, 2002 e 2003, e’ stanziata la somma di 10 miliardi di lire. Il Ministro delle finanze provvede alla ripartizione delle risorse disponibili, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

Purtroppo è da denunciare il totale immobilismo del governo che a 2 anni dall’approvazione dei due atti parlamentari, non ha attuato nessuno degli impegni previsti.

L’ISPRA ci fornisce tutti gli strumenti e le basi scientifiche per gestire i danni. Leggi quanto prescrive per il cinghiale e per il lupo.

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