La Gran Bretagna sceglie con un’alta affluenza di lasciare l’Unione europea decretandone così il fallimento. Dalle urne esce un’indicazione chiara d’indipendenza e recupero di sovranità. E’ un momento storico, inedito. Il primo effetto sarà la svalutazione della sterlina a vantaggio delle esportazioni, mentre noi dovremo ancora fare i conti con i vincoli della moneta unica.

Invidio il popolo britannico che ha potuto esprimersi civilmente attraverso referendum. Siamo di fronte ad un esercizio di democrazia che dovrebbe svolgersi anche in Italia. Il M5S, da tempo, ha raccolto firme per indire una consultazione sull’adozione di una nuova moneta nell’ordinamento nazionale in sostituzione dell’euro. Unica via per fermare la politica dell’austerità, ridimensionare l’egemonia della finanza, dare respiro ad imprese ed investimenti pubblici, restituire sovranità al popolo.

Oggi, dopo ‘Brexit’ non è più possibile ignorare le firme raccolte dal Movimento in Italia. Si deve dare la parola anche ai nostri cittadini e consentire loro di esprimersi su un argomento fondamentale della vita economica e sociale del Paese.