Ogni anno torna ricorrente la questione sicurezza del grano canadese. Molte voci dicono che importiamo grano tossico o per animali che poi diventa semola per la pasta.

Io non escludo che ci siano truffe o frodi, come del resto in tutti i settori, ma far passare per regola questa cosa non l’accetto. Anche pochi giorni fa è stato gridato al lupo al lupo ma inutilmente. In Italia ci sono problemi di filiera è evidente ma, nello stile del bel paese si cerca sempre di dare la colpa agli altri. L’ho detto e scritto più volte, se non si vuole essere in balia del mercato occorre stipulare contratti di coltivazione.

Oggi però voglio farvi sapere cosa mi ha detto l’Ambasciata Canadese su questa vicenda. La legislazione vigente canadese prevede, per il DON, un limite per il frumento tenero (pari a 2,0 mg /kg sul frumento tenero non prepulito rispetto a 1,25 mg/kg nell’Unione europea sul frumento tenero prepulito) e per il baby food (pari a 1,0 mg/kg sul frumento tenero non prepulito destinato al baby food rispetto a 0,2 mg/kg nell’Unione europea sul baby food).

L’Unione europea, quindi, prevede invece dei limiti sul frumento duro (prodotto nell’Unione europea oppure di importazione), sulle semole di frumento duro e sulla pasta alimentare mentre il Canada non  prevede limiti per le 3 fattispecie citate. Si evince quindi che la normativa comunitaria, in materia di DON cosi come per gli altri contaminanti (siano essi micotossine oppure metalli pesanti oppure pesticidi) è molto più restrittiva a giusta tutela della salute dei consumatori, rispetto alle normative del Canada e degli altri Paesi terzi in particolare. Le materie prime di importazione si devono ovviamente adeguare ai limiti massimi di presenza dei contaminanti previsti dalla normativa comunitaria.

In altre parole, rimanendo nel contesto cerealicolo, il frumento duro canadese che supera 1.750 mg/kg non può essere esportato verso l’Unione europea  ma può essere tranquillamente commercializzato in Canada. Cosi come la pasta che supera 500 mg/kg di DON risulta fuori norma nell’Ue ma può tranquillamente essere consumata in Canada.

Lo stesso Ministero (canadese) sta al momento rivedendo tali livelli massimi di deossinivalenolo all’interno del cibo destinato a consumo umano. I nuovi livelli di tolleranza che saranno proposti, così come i prodotti alimentari, dovranno essere sottoposti ad una consultazione pubblica prima di essere adottati, attraverso la pubblicazione di un “Notice of Proposal” (Avviso di proposta) sul sito web del dipartimento a questo link.

Inoltre, si tenga anche in considerazione che in ogni situazione di controversia commerciale, sarebbero presi in considerazione i livelli massimi di tolleranza previsti dal Codex Alimentarius Commission della FAO. Tale Codice contiene tre livelli massimi di tolleranza per quanto riguarda il DON: in particolare 2 ppm nei cereali (quali grano, granturco e orzo) destinati ad ulteriori processi; 1 ppm nella farina di grano, di granturco, nella semola nei fiocchi derivanti da grano, granturco e orzo; infine, 0.2 ppm nei prodotti alimentari (disidratati) a base di cereali destinati al consumo di lattanti e bambini.