IL PASSAPORTO. Come noto agli allevatori, il passaporto per gli animali delle specie bovina, bufalina, suina e ovi-caprina certifica l’avvenuta e corretta iscrizione dell’animale alla Banca dati nazionale delle anagrafi zootecniche (BDN) e garantisce o garantirebbe l’esattezza delle informazioni anagrafiche, di quelle relative all’allevamento di nascita, ai passaggi di proprietà e alle varie movimentazioni compreso macello, smarrimento e furto.

LA NOVITÀ. Dal 1° maggio 2015, con l’intento di snellire gli adempimenti a carico degli allevatori e in applicazione del Regolamento CE 1760/2000, non è più in vigore l’obbligo di rilascio del passaporto per i bovini e bufalini che nascono e si movimentano sul territorio italiano. Ciò perché le informazioni del documento sono già presenti all’interno della BDN. Entro il prossimo giugno sarà, però, introdotto l’obbligo per l’allevatore (o chi per lui) che movimenta i capi, di stampare direttamente dalla BDN (o la BDR, la versione regionale) e di tenere a bordo del mezzo di trasporto il cosiddetto “Modello IV”, accedendo alla BDN/BDR tramite password personale.

IL M5S IN PARLAMENTO. Pur condividendo la scelta di semplificare gli adempimenti burocratici e di dematerializzare i documenti, ho ricevuto puntuali segnalazioni:

  • poche aziende, complice una scarsa capacità informatica e ostilità al cambiamento, riescono autonomamente ad accedere alla BDN; 

  • la maggior parte delle aziende si avvale della delega alle associazioni di categoria a cui afferiscono;

  • in molti casi le ASL non dispongono di sistemi software aggiornati con conseguenti intuibili limiti funzionali e di efficienza e che errori di iscrizione e di gestione dei dati possono determinare blocchi di taluni pagamenti diretti.

Per questo ho depositato una interrogazione parlamentare, con l’intento di risolvere velocemente i problemi del sistema e di operare quanto prima in formato digitale.

Formato digitale che ho avuto modo di osservare direttamente, in prima persona, accedendo con un tecnico alle funzionalità della BDN e delle capacità di controllo che può offrire.

LE POSSIBILI MULTE. Colgo l’occasione anche per fare chiarezza su un’ulteriore preoccupazione per gli allevatori italiani: quella di incorrere in multe per non detenere, correttamente compilato, il cosiddetto “Modello IV”, perché non sempre si riesce ad accedere in tempo reale alla rete e fare le dovute modifiche prima che il bestiame venga movimentato o perché il delegato è impossibilitato a lavorare (sabato, domenica o la mattina presto).

LA RISPOSTA DEL MINISTERO. Siamo riusciti ad ottenere risposta, a riguardo, dal Ministero della Salute. Nella circolare I.1.a.e/2015/7 (che trovate scorrendo la pagina) si legge alla seconda pagina che: “Si fa presente che la copia cartacea contiene degli appositi spazi in cui è possibile inserire eventuali variazioni rispetto a quanto già riportato. Tali eventuali variazioni devono essere obbligatoriamente registrate in BDN entro un tempo massimo di sette giorni dalla partenza”.

Quindi, una volta che si è deciso di trasportare un animale, scelto il giorno e la destinazione, si stampa il modulo che comunque è possibile cambiare al momento, l’importante è che poi tale modifiche entro 7 giorni siano riportate anche in BDN.

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