La proposta del Movimento 5 Stelle sullo sviluppo della filiera della canapa industriale è divenuta finalmente legge. Questa nuova normativa permetterà agli agricoltori  di lavorare con una legislazione che semplifica le procedure di semina e messa in commercio di prodotti derivati dalla pianta elencati all’articolo 2, colmando un vuoto che fino ad oggi ha penalizzato questo importante comparto. Anche in Umbria sono presenti realtà che coltivano canapa e che mettono in commercio i prodotti collegati e che, finalmente, con questo testo, avranno una strada più facile per lavorare.

Oggi sono molto soddisfatto e devo ringraziare anche i molti esperti venuti in Commissione come la dott.ssa Glenda Giampaoli del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco.

Con questa legge viene introdotto l’uso di quelle varietà che contengono fino allo 0,2% di Thc e per le quali non è necessaria l’autorizzazione, mentre i controlli vengono effettuati da un unico soggetto. Viene anche innalzata la percentuale di Thc fino allo 0,6% senza che, per l’agricoltore, rischi nulla. Inoltre, il Ministero dell’Agricoltura potrà destinare fino a 700 mila euro l’anno per favorire le condizioni di produzione e trasformazione nel settore della canapa. Corde, tessuti, olii, materiali per l’edilizia sostenibile sono solo alcune dei prodotti che possono nascere dalla canapa industriale.

Obiettivo della legge era quello di rilanciare, dopo 60 anni, l’intera filiera della canapa industriale in Italia e con questa legge, ci siamo riusciti! In questo modo garantiremo maggiore tutela e più strumenti per l’agricoltore.

La legge chiarisce altresì che

    • le disposizioni in essa contenute non rientrano in quanto già disposto del DPR 309/1990
    • che gli alimenti e i cosmetici devono essere prodotti nel rispetto delle rispettive discipline di settore
    • che con decreto il Ministero della Salute stabilisce i limiti di THC negli alimenti