Nel pomeriggio di ieri è stata presentata la conferenza stampa sul tema ‘Il Sistema di Qualità Nazionale nel settore Zootecnico’, organizzato dal presidente Comagri Filippo Gallinella, cui hanno partecipato il sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate e i principali attori delle filiere produttive. Tra le tematiche affrontate, la strategia per il rilancio del comparto e i progetti relativi al Recovery Fund. “Dobbiamo raccogliere la sfida del Green Deal che ormai è entrato a pieno titolo nel piano di riprese e resilienza, e che ogni Paese deve predisporre” – afferma Gallinella. “Transizione verde, innovazione e digitalizzazione, inclusione sociale e territoriale sono tutti temi sui quali l’agricoltura può dire molto, e tra i settori più importanti vi è proprio la zootecnia: non a caso le prime DOP in valore sono legate proprio a questo mondo. Voglio, a tal proposito, ricordare che con il Decreto Rilancio abbiamo dato un’indicazione chiara che è quella di introdurre un sistema di qualità nazione in modo che, da un lato, si migliori come sistema Paese nelle produzioni zootecniche e dall’altro si possa fornire in maniera univoca informazioni al consumatore. Il miglioramento del sistema produttivo deve passare da importanti investimenti, che dovranno essere al di fuori dal perimetro della PAC. E per questo occorre che si disegni una strategia nazionale della zootecnia: se producessimo di più e meglio (siamo deficitari per le maggiori filiere), potremmo recuperare i pascoli dell’Appennino, aumentare il benessere e investire in ricerca, al fine di migliorare l’alimentazione e la genetica. Insomma – conclude Gallinella – è necessario un progetto a tutto tondo che dobbiamo scrivere insieme agli attori interessati”. “Il Sistema di Qualità Nazionale per la Zootecnia – afferma L’Abbate – approvato con la conversione in legge del Decreto Rilancio, valorizza le produzioni italiane che danno attenzione al benessere animale e alla sostenibilità. Aspetti su cui il nostro Paese è all’avanguardia e che, pertanto, deve essere in grado di cogliere questa nuova importante sfida. Il Mipaaf è già al lavoro sul decreto attuativo che avrà un cappello unico con caratteristiche diversificate per tipologia di allevamento. Il confronto con le associazioni di categoria sarà determinante per ottenere i risultati sperati” – conclude il sottosegretario.

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