Qual è il più grande settore economico italiano? Acciaio? Automobili? Moda? No, è la filiera agroalimentare italiana con un totale di 538.2 miliardi di euro, 3.6 milioni di occupati e 2.1 milioni di imprese e che vale il 14.1% del PIL.

Ringrazio Federdistribuzione che questa mattina mi ha illustrato i dati del Position Paper 2019 sulla “Creazione di valore lungo la filiera agroalimentare estesa in Italia“. Il rapporto è molto interessante perché fotografa con attenzione l’intero comparto e permette di fare precisi ragionamenti. E’ il 4° settore per crescita di occupati, favorisce l’occupazione giovanile (con il 18% del totale è il 50% in più della media) e femminile (con il 62% del totale è il 48% in più della media) e al Sud del Paese è il 3° settore per occupazione.

Altro dato interessante è la distribuzione del valore. Ogni 100 euro di spesa in generi alimentari il 32.8% remunera i fornitori di logistica, packaging e utenze, il 31.6% il personale della filiera, il 19.9% le casse dello Stato, l’8.3% i fornitori di macchine e immobili, il 5.1% sono gli utili, l’1.2% le banche e 1.1% le importazioni nette.

Il dato che fa riflettere è quello dell’utile di esercizio e come si ripartisce. Il 5.1% di utile della filiera si ripartisce così:

  • il 43.1% va all’industria di trasformazione
  • il 19.6% all’intermediazione
  • il 17.7% all’agricoltura
  • l’11.8 alla distribuzione
  • il 7.8 alla ristorazione

Come possiamo vedere sia la ristorazione che la distribuzione sono l’anello più debole e infatti i dati ci dicono che negli ultimi anni la loro quota di utile si è fortemente ridotta, rispettivamente del 16.1% e 9.9%. Chi spunta più remunerazione è l’industria di trasformazione dove la concentrazione degli utili è in mano a 57 imprese leader. Quello che salta all’occhio è sicuramente il 19.6 all’intermediazione. Come mai? Possibile che agricoltura e industria non riescano a unirsi per erodere margine all’intermediazione? Dobbiamo sicuramente ragionare su come fare ma aggregare agricoltura e industria in un soggetto che fa da collettore è sicuramente il punto di partenza.