L’agricoltura italiana passa anche attraverso i pagamenti previsti dalla PAC. Per l’Italia, in media, il sostegno comunitario equivale a circa il 28% del reddito dell’agricoltore.

Avere un sistema di pagamento efficiente è quindi fondamentale per la vita delle aziende agricole e questo obiettivo è prioritario per me, che da oltre una legislatura me ne occupo in prima persona, ed è anche prioritario per il Governo perchè scritto nel “contratto di governo”.

A chi mi chiede se si puo’ essere più efficienti avendo un agenzia regionale, io rispondo commentando i dati messi a disposizione da Rete Rurale aggiornati al 31 ottobre 2018.

In Italia abbiamo 9 organismi pagatori e, come si vede dalla tabella sotto riportata, che ci indica l’avanzamento di spesa del PSR, la media italiana è del 15,89%.

L’Umbria (che non ha OP) è al 26% e la Sardegna (che non ha un OP e sembra volerlo) è al 29,03%. Se guardiamo invece le regioni che hanno un proprio OP, qualcuna va meglio dell’Umbria e qualcuna va peggio, come ad esempio l’Emilia Romagna con il 24,79% e la Toscana con il 24,92%.

Quindi alla domanda: si è più veloci nei pagamenti con un OP regionale? I dati ci dicono che non è detto. Questo perchè l’agricoltura in Italia è complessa e sfaccettata e le misure diverse da Regione e Regione che, tra l’altro hanno anche sistemi informatici differenti. Altra osservazione è il fatto che non dipende nemmeno da “nord” o “sud”, infatti la Sicilia è messa meglio del FVG o della Liguria. Tra l’altro, non è detto nemmeno che il “costo pratica” per il contribuente sia più basso con un agenzia propria.

Quindi che fare per migliorare? Portare a compimento la riforma dell’Agea con un maggiore coordinamento e riduzione delle misure da mettere in campo; allineare i sistemi informatici e potenziare la struttura di Agea con personale specializzato. Infine aumentare il contatto tra agricoltori e struttura centrale con degli sportelli, fisici o anche virtuali per rispondere alle tante domande di chiarimento che vengono dagli agricoltori.