A poche settimane dalla scadenza del contratto di uno dei farmaci anti-epatite C più discussi degli ultimi anni per l’elevato costo, rispetto al quale non si hanno ancora informazioni sul rinnovo, auspico una presa di posizione netta e chiara da parte dei Governatori regionali, in particolare della Presidente dell’Umbria, impegnati nella promozione del Piano nazionale per la prevenzione delle epatiti virali B e C, il Pnev, approvato in Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 5 novembre 2015.

Mi rivolgo direttamente ai governatori delle Regioni affinché si mobilitino per garantire l’accesso ai trattamenti innovativi a favore dell’eradicazione del virus dell’epatite C. Il tema sarà oggi al centro di un confronto pubblico promosso proprio dal M5S ed intitolato “Farmaci: governance farmaceutica e giusto prezzo trattamenti innovativi” presso la sala Tatarella della Camera dei Deputati a Roma. L’incontro sarà moderato dalla collega Giulia Grillo, capogruppo M5S in commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, che da tempo segue la vicenda.

Il cardine del Pnev è quello di assicurare un approccio omogeneo a livello regionale, in accordo con il principio universalistico di diritto alla salute di tutti gli individui, sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Nel nostro Paese, si stima che i pazienti portatori cronici del virus HCV siano oltre un milione, di cui 330.000 con cirrosi. L’Italia ha il triste primato in Europa per numero di soggetti HCV positivi e mortalità per tumore primitivo del fegato. Oltre 20.000 persone muoiono ogni anno per malattie croniche del fegato, due persone ogni ora, e nel 65% dei casi l’Epatite C risulta causa unica o concausa dei danni epatici”.

Rispetto all’andamento della malattia, voglio ricordare un articolo pubblicato nel luglio 2015 sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità, visualizzabile all’indirizzo http://www.epicentro.iss.it/problemi/epatite/EpidemiologiaItalia.asp.

Dopo una drastica flessione registrata dal Seieva nei primi dieci anni di sorveglianza, l’incidenza di epatite C acuta ha continuato un trend in diminuzione, stabilizzandosi su tassi tra 0,2 e 0,3 per 100.000 abitanti, a partire dal 2009. Nel 2014 l’incidenza è stata di 0,2 per 100.000 (0 per la fascia d’età 0-14 anni; 0,2 per la fascia d’età 15-24 e 0,3 ≥25 anni). Anche per l’epatite C la diminuzione di incidenza ha interessato in particolar modo i soggetti d’età compresa fra i 15 e i 24 anni. L’età dei nuovi casi è in aumento e già da due anni la fascia di età maggiormente colpita è stata quella 35-54 anni. Proseguire i trattamenti a prezzi sostenibili – sollecita Gallinella – è dunque indispensabile. Ogni giorno che passa è un giorno in meno per trovare una soluzione per ridiscutere il contratto con la ditta detentrice dei brevetti. Non si può più attendere oltre. Sono già passati inutilmente oltre due mesi dalla presentazione alla Camera della nostra mozione per la riorganizzazione della governance farmaceutica (1/01178) ed anche il tentativo di adottare prezzi trasparenti, attraverso una nostra risoluzione (7/00705), è stato sostanzialmente boicottato dalla maggioranza. In questo quadro è urgente che le Regioni alzino la voce.