La Giunta Marini renda pubblico lo stato di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e lo stato di avanzamento della spesa. Entro fine anno devono essere impiegate le risorse della precedente programmazione. Se questo non dovesse accadere, scatterà il disimpegno automatico, ovvero la restituzione del denaro a Bruxelles.

Come già fatto in precedenza, torno a chiedere una verifica puntuale dell’azione amministrativa della Regione verso il comparto agricolo. “Mancano appena due settimane lavorative al 31 dicembre, limite temporale per impiegare le risorse. Cittadini ed imprenditori agricoli devono sapere a che punto è l’avanzamento della spesa. E’ una questione di trasparenza”.

Ad oggi, occorre sollecitare la Regione Umbria ad attivare tutte le misure previste dalla nuova strategia Europa 2020 per rafforzare le forme di cooperazione nell’ambito della politica di sviluppo rurale. Tra cui, i Gruppi Operativi, previsti dal PSR Umbria.

La cooperazione riveste nell’attuale programmazione un ruolo strategico e rinvia ad un’ampia gamma di interventi. Attraverso lo strumento della cooperazione, sviluppando sinergie tra diversi soggetti sia della filiera agro-alimentare che di altri settori dell’economia rurale e della conoscenza, si possono attivare processi virtuosi di introduzione ed accompagnamento di pratiche innovative e contribuire a colmare la distanza in termini di know-how e di acceso ai moderni strumenti per fare impresa, stabilendo legami tra gli agricoltori e gli operatori economici delle aree rurali e il mondo della ricerca e dell’innovazione. Misura vitale per un territorio piccolo come l’Umbria.

Occorre aprire quanto prima un confronto con i portatori di interesse del settore agricolo e del mondo economico – universitario. Tre le linee d’intervento che proporrei sono: lo sviluppo della filiera delle proteine vegetali, innovazione della filiera del suino umbro, costruzione della filiera della canapa a partire dal testo di legge già approvato alla Camera, e ora all’esame del Senato.

Avendo visitato numerose aziende umbre, ho avuto modo di raccogliere esigenze e suggerimenti. Da queste voglio partire per discutere insieme all’assessore regionale Cecchini le tre proposte. Si tratta di aumentare la competitività del nostro settore zootecnico puntando sull’approvvigionamento nazionale e locale delle farine vegetali proteiche e su allevamenti di suini, nati, allevati e macellati in regione. C’è poi da implementare la filiera della canapa per poter avere in Umbria non solo impianti di prima trasformazione, ma anche quelli di lavorazione di tutti i derivati della canapa. Su questi strumenti il M5S non smetterà di fare pressione, perché se è vero che la ‘terra è bassa e fitta’, è anche vero che è l’unico fattore produttivo non delocalizzabile”.