La Regione Umbria e il Comune di Marsciano ritirino immediatamente il ricorso al Tar contro il vincolo del Contado di Porta Eburnea dimostrandosi, nei fatti, custodi del territorio e non amici delle lobby del cemento.  Il M5S si unisce all’appello lanciato dalle associazioni di cittadini in difesa del Contado di Porta Eburnea.

Insieme alla collega Ciprini  portiamo il caso in Parlamento attraverso una interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo. Il ministro Franceschini ha riconosciuto il valore di quest’area concedendo a maggio scorso il vincolo. Ora, in modo conseguente, deve bloccare politicamente, vista la vicinanza partitica,la Giunta Marini e il Comune di Marsciano che hanno presentato ricorso.

Il Contado di Porta Eburnea è un’area a sei chilometri a sud ovest di Perugia, tra le valli dei fiumi Caina, Genna e Nestore, di particolare bellezza ed importanza storica, ricca di monasteri, torri, ville e piccoli borghi medioevali. “Per oltre mille anni il territorio è stato tutelato dalla speculazione edilizia ed è rimasto il naturale punto di passaggio tra la città e la campagna. Negli ultimi decenni, però, l’area ha rischiato di essere inghiottita dalla speculazione edilizia che, nonostante le proteste di associazioni e cittadini, ne ha ridotto l’estensione da 110 km quadrati a poco più di 58 km quadrati.

Per il M5S la vicenda del Contado di Porta Eburnea è sconcertante. La Giunta Marini e il Comune di Marsciano devono chiarire pubblicamente se considerano in verità troppo restrittive le prescrizioni previste dal vincolo e se sono ancora convinti che l’equazione tra cemento e lavoro sia l’unica strada percorribile per uscire dalla crisi, nonostante la contrarietà degli stessi addetti del settore che spingono per il recupero e la difesa del territorio insieme alla riqualificazione urbana. E’ incomprensibile che i governatori umbri scommettano ancora sul cemento mentre in Parlamento si parla di fermare il consumo di suolo. E’ del tutto incoerente che la Regione Umbria si vanti di andare ad Expo per parlare di futuro sostenibile e poi ricorra al Tar contro un vincolo concesso a tutela di un meraviglioso Contado.