A seguito della riunione del Consiglio affari generali dello scorso 20 luglio, nella quale si è affrontata, tra le altre, la questione relativa alla grave instabilità politica che caratterizza la Repubblica tunisina, la Commissione europea ha proposto, in sostegno all’economia del Paese maghrebino, l’adozione di una misura commerciale autonoma consistente in un contingente tariffario senza dazio, temporale ed unilaterale, di 35.000 tonnellate all’anno per le esportazioni tunisine di olio di oliva nell’Unione. Il contingente, precisa la proposta di regolamento del parlamento europeo e del consiglio sull’introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina COM ( 2015) 460, sarà disponibile per due anni, dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017; tale volume supplementare sarà aperto una volta esaurito il contingente tariffario senza dazio di 56. 700 tonnellate iscritto nell’accordo euro-mediterraneo di associazione;

L’olio di oliva è il principale prodotto agricolo esportato dalla Tunisia verso l’Unione e il relativo settore occupa un posto importante nell’economia del Paese in quanto da lavoro, direttamente ed indirettamente, ad oltre un milione di persone, la misura in questione, se da un lato rappresenta uno sforzo significativo di sostegno all’economia tunisina, dall’altro appare come una vera e propria minaccia per le produzioni unionali, posto che l’aumento delle importazioni avrà un impatto pesantissimo sulla olivicoltura europea e segnatamente italiana.

A mio parere questa sedicente politica estera europea che si articola esclusivamente su strumenti di politica commerciale, come dimostra, da ultimo, il caso delle sanzioni imposte dall’Unione alla Russia a seguito della crisi ucraina, continua a danneggiare le produzioni agro-alimentari italiane e che sarebbe opportuna una attenta disamina delle conseguenze sugli Stati membri prima dell’adozione di tali decisioni.

  1. Quale è stata la posizione del Governo italiano nell’iter che ha portato alla adozione della proposta di regolamento dato che la possibilità di attivare misure commerciali eccezionali a sostegno dell’economia tunisina è stata decisa previa consultazione con ciascuno Stato membro, cosi come risulta dal considerando n.2 della suddetta proposta?
  2. Come intende procedere il Governo affinché la massiccia importazione di olio di oliva tunisino, senz’altro posto in commercio a prezzi inferiori rispetto a quello di produzione nazionale, non pregiudichi i consumi e le vendite di olio di oliva italiano di qualità?

Questo è quanto abbiamo chiesto al Governo con un interrogazione.