A breve alla Camera si dovrà discutere dei rapporti con l’U.E., recepimento regolamenti, direttive e procedure d’infrazione; con questo post vorrei far capire ai lettori quali sono questi meccanismi.

La legge 24 dicembre 2012, n. 234, “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea” ha introdotto una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea. In base all’articolo 29 della predetta legge la legge comunitaria annuale prevista dalla legge n. 11 del 2005 è stata sostituita da due distinti provvedimenti:

  1. la legge di delegazione europea, il cui contenuto normativo è limitato ad un insieme di disposizioni concernenti la “delega al Governo”  necessarie per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell’Unione europea. In questa fase, il Parlamento può, entro certi limiti, andare a fissare dei percorsi per realizzare quanto richiesto.

  2. la legge europea, contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l’adeguamento dell’ordinamento nazionale all’ordinamento europeo, quindi prevedendo modifiche a leggi non più rispondenti o all’inserimento di nuove leggi, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea (infrazioni), su quest’ultime è necessario fare chiarezza. La procedura d’infrazione è attivata su iniziativa della Commissione europea qualora questa reputi che uno Stato membro abbia mancato a uno degli obblighi incombenti in virtù dei trattati è il sistema sanzionatorio disciplinato dall’articolo 258 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE o Trattato di Lisbona) per garantire il rispetto degli obblighi derivanti dal diritto comunitario. Al contempo l’articolo 260 TFUE definisce la portata degli obblighi gravanti sullo Stato membro e le conseguenze (anche finanziarie) dell’eventuale violazione di tali obblighi. A questo si lega una nuova fattispecie, ovvero il caso EU-Pilot. E’ dal 2007 la Commissione europea ha inaugurato procedura, che rappresenta un meccanismo di risoluzione dei problemi di implementazione del diritto dell’Unione Europea e di scambio di informazioni tra la Commissione e gli Stati membri concepito per la fase antecedente all’apertura formale della procedura di infrazione ex art. 258 TFUE.

Relativamente all’Italia, la Commissione europea il 26 febbraio 2015 ha deciso per quanto riguarda l’Italia l’archiviazione di 6 procedure di infrazione e l’apertura di 5 nuovi casi. Il numero delle procedure d’infrazione a carico del nostro Paese scende a 91 casi, di cui 75 per violazione del diritto dell’Unione e 16 per mancato recepimento di direttive. A questo LINK l’elenco di tutte le procedure.

Suddivisione delle procedure per stadio

Messa in mora – art. 258 TFUE 38
Messa in mora complementare – art. 258 TFUE 11
Parere motivato – art. 258 TFUE 26
Decisione ricorso – art. 258 TFUE *
Ricorso – art. 258 TFUE 1
Sentenza – art. 258 4
Messa in mora – art. 260 TFUE 4
Decisione ricorso – art. 260 TFUE 2 **
Ricorso – Art. 260 TFUE 1
Sentenza – art. 260 TFUE 2
Totale  91

* una decisione di ricorso è stata sospesa il 27 settembre 2012
** una decisione di ricorso è stata sospesa il 27 febbraio 2012

Suddivisione delle procedure per settore

Affari economici e finanziari 5
Affari esteri 2
Affari interni 6
Agricoltura 1
Ambiente 16
Appalti 5
Comunicazioni 2
Concorrenza e aiuti di stato 5
Energia 3
Fiscalità e dogane 9
Giustizia 4
Lavoro e affari sociali 4
Libera circolazione dei capitali 1
Libera circolazione delle merci 1
Libera circolazione delle persone 3
Libera prestazione dei servizi e stabilimento 4
Pesca 1
Salute 6
Trasporti 11
Tutela dei consumatori 2
Totale 91