Kiev ieri ha chiuso i rubinetti del canale che rifornisce la Crimea per l’85% del suo fabbisogno, con il pretesto di un debito mai saldato. Il governatore della penisola, nominato da Putin, ha tranquillizzato la popolazione assicurando che le riserve d’acqua potabile ci sono, mentre l’agricoltura potrebbe soffrirne. L’Ucraina ha minacciato anche la sospensione dell’energia elettrica, perché il territorio annesso da Mosca ha un debito di 70 milioni di dollari con i fornitori. La Russia si prepara ad affrontare nuove sanzioni autorizzate dal G-7 dopo il fallimento degli accordi di Ginevra; Obama ha già firmato il terzo pacchetto di tagli che attende di diventare operativo e che prevede di colpire non più singoli esponenti dell’establishment ma interi settori, come quello finanziario ed energetico.