Voglio fare una riflessione con voi, parlando di import, export e euro. In generale, le nazioni che importano da un’altra, che quindi esporta, dovranno domandare la moneta di quest’ultimo Paese al fine di poter acquistare i suoi prodotti. Quindi per la legge della domanda e dell’offerta, seguirà una una rivalutazione per l’esportatore, che porterà ad una rivalutazione della moneta nazionale con conseguente e inevitabile calo di competitività che sarà così recuperata dai Paesi che importando avevano inizialmente una moneta rivalutata.
Se vi è una mancata alternanza dei cicli commerciali e dei riallineamenti del cambio, come avviene in UE, sta portando l’intero continente alla deflazione ed alla disoccupazione per recuperare competitività a causa di un’unica moneta che rappresenta un monolite per l’economia europea. in UE chi però ne ha tratto vantaggio è la Germania che ha bloccato la sua rivalutazione di cambio perché esporta principalmente nei Paesi dell’area euro, quindi non si verificherà mai una dinamica concorrenziale di domanda ed offerta delle valute, dato che di moneta c’è una sola, vale a dire l’euro.
Chi ne soffre di più invece sono i paesi che esportano fori dell’UE.
Personalmente l’unica soluzione di rilancio è proprio uscire dall’euro e il prima possibile e nei tempi più rapidi.
Se fossi Presidente del Consiglio lo farei in un weekend; per questo, come opposizione l’unica arma che abbiamo è raccogliere nel più breve tempo possibile le firme e depositare una pdl costituzionale che rappresenta la volontà dei cittadini.